Innovazione, conoscenza e futuro: se il sapere è il motore, chi tiene in moto l’Italia?

 

Quando un libro riesce a dare voce a una crisi sistemica, allora il suo valore non è solo culturale, ma anche politico ed economico. È il caso de La questione salariale di Andrea Garnero e Roberto Mania (Egea, 2025), un saggio che affronta con lucidità il paradosso di un Paese dove si può lavorare a tempo pieno e restare poveri. Non basta più parlare di salario minimo: servono investimenti strutturali, formazione e soprattutto innovazione. Ma innovare - e questa è la tesi implicita del libro - significa prima di tutto mettere in discussione l’inerzia, abbandonare le rendite di posizione e scommettere sulla conoscenza.

Il lavoro che cambia
È qui che la riflessione economica incontra il cuore della trasformazione tecnologica in atto. Il lavoro cambia molto velocemente. Secondo uno studio della Fundação Francisco Manuel dos Santos (FFMS), in Portogallo è a rischio di collasso quasi il 30% delle professioni per effetto dell’automazione. Le mansioni esecutive, dalla vendita alla logistica, sono le più esposte. Solo il 22,5% è considerato “in ascesa”, ovvero in grado di crescere insieme alla trasformazione digitale. La transizione richiede nuove competenze, ma anche protezioni sociali e scelte politiche coraggiose.

Non è un Paese per giovani
In Italia, nel frattempo, si assiste a un’emorragia di capitale umano: nel 2024 oltre 113.000 giovani under 39 hanno lasciato il Paese (+36% rispetto al 2023), portando a quasi 700.000 il totale degli espatri dal 2011. Un giovane laureato su due sceglie l’estero, mentre l’Italia è ultima in Europa per attrazione di talenti stranieri. La retorica del “Made in Italy” rischia di diventare nostalgica se non si collega alla capacità di attrarre menti, idee, laboratori: l’innovazione non è folklore, ma fertilità sistemica.

Segnali positivi
Eppure non mancano i segnali positivi. Con 169 miliardi di dollari di patrimonio, la Fondazione Novo Nordisk ha sostenuto 120 startup biotech e stanziato 1,3 miliardi per la transizione verde. A Napoli, CEINGE si afferma come hub biotech del Mezzogiorno, selezionando progetti per portarli sul mercato. A Torino, il programma Vento di Exor ha generato 25 nuove startup in tre anni, raccogliendo 17,8 milioni di euro e diventando un esempio concreto di venture building nazionale.

Con l’Intelligenza Artificiale
Anche il design e la manifattura si rinnovano con l’AI: il gruppo tedesco Luqom ha integrato l’intelligenza artificiale in ogni fase dello sviluppo prodotto, riducendo i tempi a tre settimane, con un incremento dell’8% del fatturato. In Italia, la startup E-X Energy & Flexibility applica la data science ai consumi energetici delle aziende, permettendo un risparmio fino al 20% sulle bollette senza installare nuovi sensori.

Con le persone
Ma non si innova solo con la tecnologia: si innova con le persone. Il manager di movimento è una figura ibrida, capace di connettere ecosistemi esterni e processi interni. Da Ferrari a Cereal Docks, le imprese di successo si affidano a figure in grado di anticipare il futuro, lavorando su reti di conoscenza, valori condivisi e trasformazione organizzativa. La leadership non si misura più solo in efficienza, ma nella capacità di tenere insieme visione e contaminazione.
Tutto questo accade in un mondo in cui, come spiega Jorge A. Colombo nel suo libro A New Approach to Human Social Evolution (Routledge, 2025), la nostra natura ancestrale - fatta di dominio, aggressività e paura - si scontra con le aspirazioni della civiltà. La vera innovazione, allora, è culturale: serve una rivoluzione antropologica che metta al centro l’empatia, la collaborazione, la conoscenza condivisa.

Se l’Europa vuole restare rilevante, non può permettersi di perdere né la sua capacità di produrre sapere, né la sua intelligenza collettiva. La sfida è costruire una società che impari, insegni, cresca, e lo faccia investendo su chi rischia di più: i giovani, i ricercatori, gli imprenditori. E forse, in questo incrocio tra libri, laboratori e politiche pubbliche, si gioca la possibilità di un nuovo rinascimento.

Fonti
• Corriere del Mezzogiorno, 31 marzo 2025: Così inizia il declino dei salari
• il venerdì di Repubblica, 4 aprile 2025: Guerrieri e razzisti: siamo ancora primitivi
• La Stampa, 1 aprile 2025: Giovani: fuga da record
• Negociòs, 4 aprile 2025: Profissões em risco de “colapso” cobrem quase 30% de emprego
• Corriere del Mezzogiorno, 31 marzo 2025: Ceinge diventa hub
• Corriere della Sera, 31 marzo 2025: La cura democratica
• Handelsblatt, 1 aprile 2025: Eine KI, die Lampen designt
• EconomyUp.it, 17 febbraio 2025: Il manager di movimento, come cambiano competenze e processi nelle aziende innovative: i casi
• la Repubblica, 2 aprile 2025: Tre anni di Vento: 25 startup create, raccolti 17 milioni


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