#7 Modulo



Tra prototipo e prodotto il passo è breve e passa sempre dalla Passione. La passione per il proprio lavoro e la convinzione di voler cambiare il mondo anche a colpi di piccole ma coinvolgenti innovazioni. E così si è concluso il settimo modulo dell’Academy di 012factory. Innovazioni che non sono sempre nel segno delle tecnologie più sfegatate ma a volte passano anche da realtà produttive apparentemente classiche.
Spesso sono proprio settori più tradizionali, infatti, ad aver bisogno di una “svecchiata” grazie a digitalizzazione &co. Settori che possono, dunque, rappresentare un’ottima soluzione per gli aspiranti startupper che frequentano 012factory.
Ammesso e non concesso che abbiano abbastanza senso critico da comprendere quando la loro idea ha qualche pecca. Anche per questo nella prima giornata del modulo Fabrizio Lapiello, socio e CTIO, Chief Technology & Innovation Officer, di 012factory ha preso in esame tutti i progetti degli allievi della quinta Academy mettendone in luce i punti di forza e anche quelli di debolezza. Proprio a partire dal prodotto e dall’eventuale prototipazione in atto. Un esame che avrà fatto riflettere gli aspiranti imprenditori che in questo modulo hanno avuto una giornata di pausa, complice la presenza da 012factory del Big Unilever, quello dei marchi Coccolino, Algida e Svelto per dirne alcuni, che ha dato vita a un digital Hackathon nella sede del centro di contaminazione e innovazione casertano.
Hackathon che si è concluso proprio poche ore prima dell’evento open del settimo modulo dando anche agli allievi dell’Academy di assistere al rush finale. Dopo quei momenti concitati è iniziato il momento di confronto con gli speaker. E nonostante la simpatia sono stati validissimi i consigli d’autore di Tommaso De Simone, ormai amico di 012factory e della sua Academy e Presidente della Camera di Commercio di Caserta che però ha dato consigli anche in veste di imprenditore. Un imprenditore che ha innovato in un campo tradizionale e spesso statico come quello agricolo. “Innovare un prodotto -ha spiegato De Simone - significa spesso e volentieri sognare.
Avere passione. Non dobbiamo per forza pensare alla robotica ma anche a esigenze e desideri dei consumatori molto più vicini alla vita quotidiana. Vedete la mia famiglia ha un castagneto. Fino agli anni ’90 questo significava per noi avere un business molto tradizionale. Eppure durante una vacanza in Francia, che posso dirvi, mi sono innamorato. Dei marron glacé. Ero ragazzo e ne divenni goloso. Eppure quella passione è diventata la base per creare nuovi prodotti, sempre a partire dalla materia prima prodotta dalla mia famiglia. E sempre a partire da una profonda conoscenza del settore”: Dai marron glacé a tante altre chicche per De Simone che però dismessa per un attimo la giacca di imprenditore nel senso più stretto del termine ha dato consigli agli allievi dell’Academy anche su questioni burocratiche spesso poco note a chi non fa impresa. “La Camera di Commercio è la lente di ingrandimento sul territorio. Una lente altamente digitalizzata ormai dove startup e imprese possono anche iscriversi online. E al contempo è anche un luogo dove poter trovare il sostegno giusto. La conoscenza del proprio prodotto, la passione e la grinta, quella la devono mettere gli stessi imprenditori. E anche un po’ di creatività. Magari decidendo con una materia prima nota, e magari anche amata, di fare qualcosa di innovativo”.
Ed ecco che l’assist del Presidente De Simone è stato lanciato. A raccoglierlo davanti gli occhi attoniti degli allievi dell’Academy gli altri due speaker. Una coppia di fratelli, Daniela e Pasquale Senatore, fondatori di Biancamore, startup che dal 2013 ad oggi ha trasformato in business il concetto di bellezza al naturale.
“Tutto è successo - ha iniziato Daniela - quando aspettavo il mio primo bambino. La mia pelle era irritata e presentava non pochi problemi. Visto che per anni avevo lavorato nel campo della cosmetica però ero abbastanza informata e ho ricordato di aver letto delle proprietà lenitive del latte, di capra, di asino o vaccino che fosse. Ora si dà il caso che la nostra famiglia sia nel settore caseario. In quello della mozzarella di bufala. Detto, fatto. Chiesi a mio marito di portarmi qualche litro di latte e mi sono fatta un bagno diluendolo solo con dell’acqua tepida. Ha funzionato”. “E così - ha continuato Pasquale - abbiamo pensato che sarebbe stata la buona occasione per fare qualcosa di bello, di nuovo, in cui credevamo. Ed è nata Biancamore, una realtà che oggi fa cosmetici, creme, saponi e quant’altro, naturali.
A base di latte di bufala. Anche qui. Abbiamo innovato qualcosa che conoscevamo bene in un campo che grazie all’esperienza di mia sorella conoscevamo altrettanto bene”. E su questi consigli, tanta conoscenza e tanta consapevolezza dei propri punti di forza e delle proprie debolezze gli allievi dell’Academy si sono apprestati ad effettuare il giro di boa della loro avventura.
L’Academy è giunta già alla sua metà, destinazione la finale della quinta edizione.



Ti sei perso qualcosa?
Ecco quali sono stati gli Speaker protagonisti del #7 Modulo.